Global Trading tra integrazione, buone pratiche e sviluppo digitale: le strategie della Business Line guidata da Claudio Machetti

Puntare sulle energie rinnovabili, sviluppando modelli economici moderni e solidi in rapporto alle sfide affrontate oggi dal settore energetico. Questo insieme a un approccio che faccia dell’integrazione, dello scambio di buone pratiche e dell’innovazione digitale le proprie direttrici principali. Nata nel 2014 e guidata da Claudio Machetti, la Business Line Global Trading di Enel svolge attività di hedging con prodotti complessi, per ridurre l’esposizione del Gruppo tramite l’acquisto di materie prime e la vendita all’ingrosso di energia.
Global Trading riuniva inizialmente le società di vendita nei vari Paesi in cui Enel è presente: in seguito, grazie a un’intensa condivisione di buone pratiche, è stato avviato un fitto processo di integrazione. “Un utilissimo scambio di esperienze, in particolare tra mercati europei e mercati latinoamericani”, sottolinea Claudio Machetti, per mezzo del quale “abbiamo imparato tanto, soprattutto si è riusciti a trasferire conoscenza su come si opera in Europa altrove”. Al giorno d’oggi “l’integrazione è una realtà” e permette al Gruppo di guardare a un presente e un futuro in cui le energie rinnovabili hanno un ruolo sempre più predominante: “Siamo in un mondo che cambia e quello che era valido fino a pochi anni fa oggi non funziona più”.
Energie rinnovabili, impianti eolici e solari rappresentano dunque il presente ed è sempre più necessario lo sviluppo di modelli economici solidi e moderni. Anche e soprattutto in mercati al di fuori dell’Europa, come quello latinoamericano, in cui Enel è presente e ha raggiunto risultati considerevoli negli anni, in particolare in Brasile e Cile: “Recentemente, nel primo di questi Paesi, abbiamo completato un lavoro, ma sarebbe forse meglio dire che abbiamo vinto una scommessa”, spiega, “riuscendo a coniugare una strategia di sviluppo delle vendite, una strategia commerciale dunque, con una strategia di sviluppo della capacità. Da questo connubio è nata una strategia Paese, che sta raggiungendo obiettivi estremamente soddisfacenti. E che puntiamo ora a scalare in altri Paesi”. Ma tutto ciò, prosegue Claudio Machetti, dev’essere combinato con visione e capacità di confrontarsi con le situazioni che si prospettano davanti: “Torniamo per esempio all’America Latina, un continente storicamente dipendente dalle materie prime. La nostra considerazione sulla capacità di sviluppo e d’investimento in quei Paesi deve tenere conto di questo, della necessità di evoluzione di quella parte di mondo verso un modello economico diverso dall’attuale, più moderno e solido rispetto alle sfide globali”. Integrazione, scambio di buone pratiche e modelli economici moderni: un ulteriore elemento può fornire un contributo prezioso nella realizzazione di strategie efficaci. Si tratta dell’innovazione digitale, “uno dei fattori condizionanti del nostro mercato negli ultimi anni”. “Anche qui ci siamo mossi per tempo e gli sforzi sembrano essere ripagati”, conclude Claudio Machetti, e “questo nostro impegno verso la digitalizzazione diventerà ancora più importante in futuro, determinando cambiamenti nei modi di lavorare delle persone, che dovranno essere sempre di più analisti e trader, che sanno cosa fare dei sistemi, dei modelli di cui dispongono”.